Il giro immenso di Paul Pogba

Adriano Galliani, al tempo del ritorno di Kakà al Milan, sdoganò la famosa frase di “Amici Mai” di Antonello Venditti “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”.
Nessuno al mondo ha mai amato Paul Pogba come il popolo juventino, padri putativi di un fenomeno aspettato, coccolato e rimpianto poi negli anni. Nelle stagioni di militanza in bianconero, l’idea di vederlo in altri lidi ha sempre atterrito i tifosi, e probabilmente anche i dirigenti, che avevano ben chiaro il finale, e che non sono mai veramente riusciti a trovare un uomo in grado di non far rimpiangere una statua d’ebano coi piedi così gentili. Pogba, de facto, è stato l’unico top player che la Juventus, nel ciclo Agnelli, ha dovuto cedere controvoglia.
La scelta di andare a Manchester, in barba agli interessamenti spagnoli di marca madrilena e di marca catalana, si è rivelata un fatale errore per la carriera del francese, e nemmeno un’Europa League e un mondiale possono ribaltare questa conclusione, a cui è arrivato anche il suo procuratore, quel Raiola che negli ultimi due anni ha intrapreso un vero e proprio braccio di ferro con la dirigenza dello United per cercare di rimediare a quell’errore.
Negli ultimi mesi, l’agente italo-olandese ha cominciato a disseminare indizi (come lo stesso Pogba con quel “Me ne vado dove mi vogliono bene“) per poi sdoganare l’idea del Pogback bis nella mixed zone di San Siro, dopo Milan-Juve di Coppa Italia: “Pogba? Non gli dispiacerebbe tornare alla Juve”.
Una Juve che ha estremamente bisogno di lui, per fisico, tecnica, per ravvivare un reparto che, come detto prima, non è mai stato più lo stesso da quando se ne andò, nell’estate del 2016.
Il giro immenso dell’amore di Paul Pogba è già cominciato, tempo qualche mese, e vedremo se si concretizzerà questo ritorno che emoziona entrambe la parti. E tutto il popolo bianconero