Fotostoria Juventus-Carpi

di Irene Bontà
foto di Valentina Gaglio
E’ qui la festa! Dopo la conquista del quinto storico scudetto ci ritroviamo a festeggiare tutti allegramente a casa!
La vittoria dello scudetto, uno dei più belli degli ultimi 5 anni, noi l’abbiamo vissuta a Firenze, il day after la partita dell’anno contro i violacei, che non sono stati “boni” neanche a rubare. E così, mentre ci slurpavamo un gelato in Piazzale Michelangelo, ecco che arriva la notizia: Nainggolan, l’eterno secondo rosicone, ci regala la matematica certezza per il tricolore!
La festa in casa con il Carpi diventa così l’occasione per ringraziare questo magnifico gruppo, dai ragazzi, al mister, a tutta la società.
La domenica partiamo presto dalla contea labronica alla volta di Torino, per il lunch match celebrativo con il Carpi. L’avversario si gioca la salvezza, ma la Vecchia Signora ormai, campionessa e regina, giocherà in scioltezza e senza pressioni. E non vorrà certo rinunciare ai 3 punti.
Bonucci, con un taglio dei baffi inguardabile, indica pure i punti da conquistare con le dita, minacciando i compagni con lo sguardo.
Morata e Asa se la ridono sotto i baffi. Ma come si è conciato?
Si parte e il mister richiama subito alla concentrazione. Non siamo qui a fare l’intervallo, non siamo qui a pettinare le bambole, questa partita va vinta “huttana maiala”!
Il polpo comincia allora a fare la dab dance sul pallone, mandando ripetutamente a bere la difesa dell’incolpevole Carpi. Non si capacita il polpo, non si capacita di come un difensore come Zaccardo possa aver vinto una coppa del Mondo, facendo pure gol per giunta!
“Se ce l’ha fatta questo, posso agilmente farcela anch’io!” pensa.
In questo turbinio di pensieri, la partita non si sblocca. I giocatori del Carpi picchiano come dei fabbri e l’arbitro sembra essersi dimenticato i cartellini negli spogliatoi. Concede qualsiasi cosa agli avversari che si fanno forza e ci credono, si chiudono in 11 in difesa e parcheggiano il pullman. Ci vorrebbe un intervento profetico, affidarsi ad un pensiero mistico per far entrare questa palla che in porta proprio non ci vuole andare. Chi meglio del tanto bistrattato profeta può farlo?
Hernanes si rende conto che a campionato finito può segnare pure lui e sale in cattedra. Per rendere la cosa leggermente più difficile tira di destro e zac…. La palla si insacca! Lui si contorce in aria, salto mortale ed esulta prendendosi gli applausi dei compagni.
Non ci crede manco Gigi. Lo indica con fare dubbioso, come a voler dire: “Ha segnato davvero proprio lui?”
Sconsolato, il portierone se ne va in mezzo al campo, da solo, pensando che in tutta la sua carriera non aveva mai visto niente di simile e non pensava potesse accadere. Hernanes che fa gol, di destro, da fuori area. Incredibile!
Non fa in tempo a farsi una ragione di tutto quello che è successo, quando Zaza, stanco del ritmo sonnolento imposto dal Profeta alla partita, stacca imperiosamente in area su suggerimento del polpo e fa 2-0.
Hernanes per scaramanzia va ad accarezzargli la pelata: “Tu quoque, Zaza!”. Vorrebbe strangolarlo, come osa togliergli la scena!
Il polpo si avvicina e tranquillizza gli animi, ricordando ai due contendenti che è quasi l’ora di pranzo e a lui, dopo aver visto Lasagna entrare in campo, gli è venuto un languorino.
Il buon Simone però ormai dopo la capocciata contro la palla non ci capisce più niente e prova a convincere Evra ad insegnargli la Macarena. Per fortuna la partita finisce e Zaza viene portato davanti ai microfoni per la prova del palloncino.
Durante il tragitto ci prova con qualsiasi bionda gli capiti a tiro, ma viene invitato a lasciare perdere. Lui per protesta si ignuda e mostra le terga al pubblico, in segno di sfida. Dopo i festeggiamenti per lo scudetto, ha ancora un po’ da smaltire i postumi dell’alcol, va capito.
Nel frattempo gli altri, forse leggermente più sobri, esultano sotto la curva.
Che gruppo ragazzi! Che annata! Ci davano per morti ed invece anche quest’anno a maggio esultiamo noi!
“Ci pensi Patrizio? L’abbiamo fregati anche stavolta, nemmeno a dargli 10 giornate di vantaggio son riusciti a tenerci testa! Che dobbiamo fare secondo te?”