DOPO Frosinone-Juventus 0-2: 10 operazioni da perfezionare senza pensare al Napoli

È il momento di risparmiarsi le possibili morali di lana caprina, quindi il primo tempo del Matusa, le forzature su Chiellini, i nasi stropicciati per Morata, i retropensieri sul 352 fin quando arriva ciò che deve arrivare e ci si dimentica di tutto. Detto ciò, Frosinone non era una cosa scontata e la formazione scelta da Allegri certifica che quando ci si trova alla guida della Juventus non è il caso di lasciarsi prendere la mano con le elucubrazioni (legittime e pungolanti invece se lette su siti ragionevoli, social networks e forum moderati a dovere). Che poi si sia tornati a vedere una squadra irresistibile appena le maglie avversarie cedono leggermente nei tessuti, è un buon segnale perché allora ha ragione chi ricorda che Udine e Verona sono state delle dolci parentesi e che andando a rivivere per intero questo record di vittorie invece il concetto è sempre stato la pazienza (con qualche correttivo in corsa che ha aiutato Allegri a capire meglio gli angoli e i tombini della rosa a disposizione). L’esuberanza della ripresa di Frosinone vale comunque doppio perché l’enormità di tanti dei singoli in campo ha lavorato di gruppo. Diventando più di una somma, e quindi una slavina irrefrenabile per l’architettura cadetta di Stellone (che mai avrei pensato poter diventare un allenatore tutto sommato serio, anche negli atteggiamenti a bordo campo).
Su una serie di punti però ci si potrebbe anche iniziare a esporre, e non solo come spunto di discussione. Si tratta di vere e proprie operazioni di squadra, di società, di spirito:
- Prendere subito Blanchard (mastino tutto italiano che sa dare tutto con un qualche cosa pure di esotico per i tanti esterofili per i quali i difensori sono uguali agli attaccanti).
- Metterlo in camera con Barzagli durante il ritiro, perché alla Juve di interventi non ne servono venti, ma uno o due. (Vedi partita).
- Riscattare Cuadrado mandando lui a trattare visto che a fine pregherà ogni sera per la sua permanenza a Torino.
- Riconfermare contestualmente Lichtsteiner, se pensi che un giorno potrà anche giocare da centrale. Certo, se l’ha fatto Birindelli… ma lasciamo perdere. Oppure proporre scambio alla pari con Darmian allo United o chiudere gli occhi e incrociare le dita sul nome di De Sciglio visto che intriga l’intero palazzo di corso Galileo.
- Evitare di pensare al dopo Chiellini dopo aver a lungo riflettuto, inutilmente, sul dopo Barzagli. Anche se un nome, da pescare nell’attuale Serie A, ce l’avrei. Al momento, però, è impronunciabile.
- Dire le cose come stanno a Evra. Una si chiama Alex e l’altra Sandro. Nonostante che se ci fosse domani una finalissima bis di Champions la giocherebbe ancora il francese (l’ultima, ovviamente).
- Ah, visto che al Chelsea ci andrà Conte, motivo in più per mandare Cuadrado a spiegare le cose. Se invece ci va a sopresa Allegri (che avrebbe certamente preferito l’Old Trafford) è tutto più semplice. Basterà alzare il telefono.
- Verificare prima o dopo Rugani nel ruolo di Bonucci. Poteva essere un’idea per Frosinone, si dice. Per capire se il futuro, in termini di certezze, è adesso. Per sapere se l’unico ruolo dove apparentemente non c’è il sostituto è davvero tale. Perché tra tre con Rugani e quattro senza, Allegri oggi forse opterebbe per la seconda (e non solo Allegri).
- Convincersi, una volta per tutte, soprattutto dal lato tifosi, che il numero di calciatori invidiati al Bayern è all’incirca pari a quelli che loro (società) invidiano a noi.
- Pensiamoci bene prima di scegliere l’uomo che manca davvero a questo centrocampo. Pensiamoci bene dopo aver capito meglio Khedira e aver fatto tanti contrasti con Sturaro.